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Finalmente disponibile in Amazon mi ultimo libro: Dowshifting, Decrescita e Impresa Liquida

Non una semplice traduzione dal libro giá uscito 5 anni fa in Spagnolo. Una riedizione ampliata e aggiornata che dopo la pandemia ha trovato nuovi spunti e nuove materie di confronto.

Siamo in un ambiente instabile, per un po’ di tempo ci siamo divertiti. Ma le cose sono cambiate, dobbiamo passare dalla zona di comfort alla zona di inquietudine. Dobbiamo capire che ci sono nuovi paradigmi e nuovi modi di vedere le cose. Dobbiamo agire e smettere di lamentarci nel ricordo di quanto era bello prima, di quanto era comodo avere uno stipendio fisso a fine mese, di quanto era comodo comprare ciò che non potevamo permetterci, la crisi ci ha liberato da molte schiavitù e come diceva Einstein l’unica crisi è la crisi dell’incompetenza. Incompetenza lavorativa, etica e politica e fallimento del sistema inteso come «esisto, spendo e pretendo».

Essere liberi dalle buste paga significa rischiare, essere liberi dalle buste paga significa essere liberi di vivere la nostra vita nel modo che più ci piace e facendo ciò che ci piace. Al nostro ritmo e senza essere incanalati nei ritmi altrui.

La falsa sicurezza che il sistema ci offre serve a impedirci di pensare. La paura di fallire, di non riuscire ad andare avanti ci blocca. La paura è il più efficace inibitore del cambiamento. È per questo che non cambiamo.

«Il denaro è lo sterco del demonio», ma ne abbiamo bisogno per sentirci persone. Questo è assurdo. Paghiamo il prezzo della sicurezza perdendo parte del nostro cervello. 

Ma non vogliamo una vita frugale. Vogliamo sembrare non essere. Vogliamo che gli altri abbiano un’immagine di successo di noi. Perciò non viviamo realmente la nostra vita, cerchiamo continuamente di vivere la vita degli altri, compriamo, consumiamo senza alcun rispetto, senza alcuna logica.

“Un’opportunità significa essere disposti ad agire. Essere disposti ad agire significa essere disposti a correre un rischio. Essere disposti a rischiare significa essere disposti ad accogliere il cambiamento. (Michael Levine)”

Indice dei contenuti

  • 1 – Contro la pazzia 12
      • Downshifting ed equilibrio personale 13
      • La nuova rivoluzione non è collettiva, è individuale 14
      • Morire di fame… 15
      • Ma non siamo pazzi 15
      •   La grande invenzione dei Social 19
      • Il sottobosco “social” 25
      • Il talento non ci da da mangiare… la perseveranza sì 27
  • 2 – La crisi, un cómodo alibi sociale 29
      • Chi è stato vittima di tutto questo? 35
      • Vecchio a 40 anni 35
      • Europa e USA: siamo diversi 36
      • Dove usare il nostro talento… 39
  • 3 – Punto di svolta 40
      • Chi sono? 40
      • Qual è la mia filosofia di vita? 42
      • Perché sono arrivato qui? 42
      • Quali sono gli obiettivi più importanti della mia vita? 42
      • Quali sono le mie aspirazioni piú profonde? 43
      • Dove vado? 43
      • Che valori e principi mi guidano? 44
      • Cosa voglio conseguire? 44
      • In cosa credo? Quali sono i miei ideali? 44
      • Che ruolo voglio svolgere nella vita? 45
      • Quali fattori mi rendono irripetibile? 45
      • Cosa è decisivo per il mio successo personale? 45
      • Situazioni che generano un punto di svolta 46
      • Seneca e la visione stoica dell’imprenditorialità 47
  • 4 – Racconti per pensare 51
      • Un downshifting imposto 52
      • Un downshifting volontario 62
  • 5 – La mappa delle paure 68
      • Paura della povertá 68
      • Paura della solitudine 69
      • Paura della esclusione sociale 70
      • Paura dell’incertezza 70
      • Paura della paura 71
  • 6 – Capire la “impermanenza” (transitorietá) 76
      • La schiavitú dello stipendio 77
      • Un giorno il sistema scoppió… 77
      • La impermanenza (transitabilitá) 78
  • 7 – La Decrescita è la risposta? 81
      • Collettivizzare la rivoluzione 83
      • Vivere con meno (less is sexy) 84
      • Se la politica prendesse l’iniziativa 92
      • Nuove idee per le transazioni 93
      • Il Wir e le Criptovalute 94
      • Podemos e Movimento 5 Stelle 98
      • La societá é malata di crescita 99
      • Le regole il vero nemico della Frugalitá 105
      • Come le politiche dell’UE ci colpiscono 111
      • Che la «convivialità» ritorni 112
  • 8 – La grande menzogna della crescita sostenibile e il ricatto dei mercati 121
      • Se un peto sposta lo Spread 126
      • Malati di crescita 135
  • 9 – Downshifting in un mondo impermanente 140
      • Vivere per lavorare o lavorare per vivere? 141
      • Slow Movement un’idea italiana una prospettiva internazionale 143
      • Un appello ai giovani universitari 144
      • L’Anno sabbatico 146
      • Il Downshifting Manager 146
      • Into The Wild 148
      • Mappa strategica del Downshifting 152
      • Conto economico downshifting 154
      • Com’è la vita là fuori… 158
      • Invidia e falsita 159
      • Il giorno zero 160
      • Ricadute e perseveranza 162
      • Downshifting nutrizionale 163
      • Libri che ti cambiano la vita 165
      • Pochi secondi a volte possono essere molto preziosi per la nostra salute 173
      • Quando l’industria ci inganna con le etichette.. 175
      • La grande truffa della piramide alimentare 175
      • Fare sport… Yes We Can 176
  • 10 – La impresa liquida in mondo impermanente 178
      • Nuovi valori e nuove competenze 179
      • Cloud management 182
      • Il “mio posto di lavoro” non esiste 182
      • No company (la «no impresa») 183
      • Circondatevi di teste pensanti 184
      • Benessere 185
      • Lo shock del Futuro 186
      • La dichiarazione di Consulenza Artigiana 190
      • Un altro tipo di azienda è possibile 193
  • 11 – Strumenti per l’impresa liquida 196
      • Il viaggio inutile (storia vera) 197
      • Mobilitá nel lavoro 198
      • Quanto vale il nostro tempo 200
      • Uffici virtuali e Co-Working 201
      • Qualsiasi luogo è un buon posto per lavorare 203
      • Videoconferenze, web meeting e webinar: lo smart working in sintesi 206
      • Strumenti di collaborazione 212
      • Social Networks senza esserne schiavi 214
      • Twitter è uno strumento di business? 215
      • Software libero, più sicuro, più sostenibile 217
      • Tecnologia dell’informazione come servizio 220
      • Strumenti gratuiti per l’impresa liquida 223
  • 12 – Alcune teorie 226
      • Jerry Mander, el fin del capitalismo 226
      • La teoria di Keynes 228
      • Principio de Peter 231
      • La teoría del dare 233
      • Economia comportamentale 234
      • Teoria della crescita endogena 237
      • Teoria della selezione avversa 239
      • Teoria delle Reti 240
      • Economia delle piattaforme 243
      • Il Minimalismo “Less is More” 245
      • La ontologia del linguaggio 247
      • La teoria del denaro libero di Silvio Gesell 248
  • 13 – Conclusioni: Non finisce qui 249
      • Ringraziamenti 252
  • Bibliografía 252
  • Disponibile su Amazon in Kindle e Copertina Semirigida

Sobre Vacunas y polémicas: «La industria farmacéutica es crimen organizado»

UPDATE 2021: En el tema de la vacuna COVID-19 sin ningún titubeo estoy a favor de ella. No quiero que este post genere dudas al respecto. La duda viene sobre como se ha gestionado todo esto a nivel político. Llama mucho la atención de como se han gestionado estos contratos y hay cosas pocos claras que llaman mucho la atención.

En estos días en mi país (Italia) existe una polémica muy fuerte sobre el tema de las vacunas y de lo que es o no es admisible en tema de salud. La verdad es que internet pone a disposición de todos mucha información y a veces es sencillo caer en el error ya que la fiabilidad de lo que se encuentra en la red es muy baja. Pero la gente tiene un poder y este poder le hace pensar y opinar. Una cosa es segura: las vacunas son un gran negocio para las multinacionales farmacéuticas,  una gran partida de ingresos y ninguna de las big five del negocio ha decidido hacer un beau gest y decir “nosotros la vacuna la regalamos” prefieren seguir cobrando y presionando, haciendo lobby para que los gobiernos siempre más corruptos adopten medidas drásticas imponiendo por ley, como esta pasando en Italia, la barbaridad de 12 vacunas.

¿Pero que es la profesión medica? Tengo mucho respeto para esta profesión pero también respeto las opiniones de filósofos como Ivan Illich que tienen una posición muy radical al respeto.

“La profesión médica se ha convertido en una amenaza importante para la salud. El efecto incapacitante de la gestión profesional de la medicina ha alcanzado proporciones epidémicas. El nombre de esta nueva epidemia, iatrogenia, proviene de iatros, el equivalente griego de ‘doctor’, y Génesis, que significa ‘origen’…. Los periódicos no hacen más que hablar de las respuestas ambiguas de la medicina: los pioneros de los llamados logros de ayer advierten a sus pacientes sobre los peligros relacionados con las curas milagrosas que acaban de ser inventadas. Los políticos que ya se ha señalado que el modelo de medicina social escandinavo, Inglés o Soviético se avergüenzan de los acontecimientos recientes que muestran que sus sistemas preferidos son muy eficientes en la producción de la misma clase de ayuda que produce la medicina capitalista. La medicina moderna se encuentra una crisis de confianza.” (Nemesi Medica, Ivan Illich)

Vacunas las justas es un libro de Miguel Jara que explica cómo funciona el marketing del miedo, explica con detalle los que considera “pelotazos” de la vacuna contra el papiloma humano y la gripe A, desvela los conflictos de intereses de algunos de los profesionales que las defienden y denuncia casos de niños que murieron tras recibir una vacuna.

Las vacunas son un buen invento y las vacunaciones comenzaron hace más de 200 años siendo un éxito. Con el tiempo y sobre todo en los últimos lustros la vertiente del negocio ha ido imponiéndose al concepto de bien social. La mercantilización de la salud (y de las vacunas) conlleva graves problemas sanitarios y esto hay que criticarlo y proponer soluciones. Cuando algo que comienza bien se tuerce lo inteligente es rectificarlo. Por diversas razones es cierto que en el mundo occidental existe un porcentaje de personas cada vez mayor que usan menos las vacunas. Suelen ser de estamentos medios y altos de la sociedad y tener buena información.”

Internet y las redes sociales amplifican siempre los enfrentamientos. Pasa eso con cantidad de argumentos de los pro y contras mas absurdos. La superficialidad de las redes sociales y su sistema de like y compartir basura, hace experto a cualquiera. Internet ha generado grandes inventos como wikipedia pero en el otro lado ha destrozado el periodismo de investigación. Ahora los artículos tienen que ser cortos e impactantes y da igual el contenido, lo que importa es que la gente haga un puto click.

Siempre según Jara: “Parece que la reacción de los defensores a ultranza de los sistemas de vacunaciones como están diseñados hoy (con todos sus fallos) han elegido la vía del insulto y la descalificación. Eso no ayuda a mejorar la situación y sí favorece a una industria de las vacunas que tiene muchos trapos sucios que esconder y que está encantada de que existan «guardianes de la fe» en las vacunas para que no se planteen cambios. La estrategia es pan para hoy y hambre para mañana.”
¿Existe una solución? Quizá usar la cabeza. Y sobre todo no buscar verdades absolutas en las redes sociales y pensar antes que compartir basura para no ser parte del problema y pasar a ser parte de la solución. Por razones que no os explico yo no he tomado partido sobre las decisiones de vacunar o no a mis hijos pero tengo una postura muy clara: vacuna, las justas. Encuentro absurdo tener que vacunar un bebe en contra solo un tipo de meningitis cuando realmente hay muchas más. El concepto de prevención lo tengo muy claro. Pero también tengo muy claro el concepto de negocio. Y las vacunas son un negocio.

Os recomiendo este post donde el medico danes Peter C. Gøtzsche declara rotundamente “Los pacientes deben darse cuenta de que prácticamente todo lo que un médico sabe sobre los medicamentos ha sido cuidadosamente preparado por la industria farmacéutica.” Siempre según el “La industria farmacéutica es crimen organizado”

 

É finita…

É finita con un banchiere economista, un uomo della Goldman Sachs, trasformato frettolosamente e maldestramente in senatore a vita, e con un bel “vaffa…” operato ad arte dalle nuove bande di Milone che si sono affacciate “spontaneamente” dopo 2000 anni.

La mia più grande delusione: Tremonti. Nel governo: doveva fare la guerra alle banche e non l’ha fatta, doveva abbassare le tasse e ha gestito l’economia a cazzo con un foglio di Excel… Poi in modo molto sospetto ha iniziato a remare contro a prescindere.. Ora è chiaro perché: gli input gli venivano dal Bildeberg di cui e’ membro in stato di approvazione… Ora è stato scaricato anche dalla Lega che era il suo più grande sponsor. E che dire del “Popolo bue” complice involontario del Bildeberg… e della tecnocrazia dei nuovi barbari del nord. Il dissenso si deve manifestare nella urne non con il lancio di monetine… c’è’ uno strano odore di Pentapartito…possibile che nessuno lo sente? Quel pentapartito che ha favorito il debito pubblico, quel pentapartito che ha pagato con le tasche degli italiani gli studi di Nomisma, gli errori di progettazione e di prodotto della Fiat, quel Pentapartito che ha permesso alla Mafia di fare quello che ha voluto negli anni 80-90.

Alle nuove bande organizzate di Milone.. auguro 5 anni di governo Zapatero in Italia…

Si perde la sovranità nazionale e la gente festeggia…

Grecia e Italia, le più grandi civilizzazioni del passato sono state private della sovranità popolare nel nome di una moneta unica che non vuole più nessuno, una moneta unica che globalizza ogni scoreggia politica e la misura in differenze di Spread. Una moneta unica che é servita ai tedeschi per riunificare il loro paese.

L’unione europea non ha senso se non supportata da una vera unione politica.. Non possiamo pensare di essere gli Stati Uniti, non possiamo pensare di essere una unione solo monetaria e soprattutto bancaria. Il rischio deve essere globale, se proprio non sono possibili gli Eurobond bisognerà studiare una nuova fase dove ci sia una sola politica in Europa.

Ma io non ci sto a farmi governare dai nuovi barbari in virtù di una ricchezza che hanno costruito sulle nostre spalle, grazie alla complicità della casta nostrana. La stessa Casta che ha saputo concentrare tutto l’odio verso un solo uomo vittima della politica che lui stesso voleva combattere. Si é perso tra i bunga bunga invece di pensare come uno statista, perso tra le nomine e il mercato dei peones alla ricerca di equilibri che non poteva controllare.

A Berlusconi non perdono niente, quello che lui chiama il peccato originale è stata la defezione di Fini. Era in quel momento che doveva rassegnare le dimissioni e dire al paese: quest’uomo perso tra Fiuggi e Montecarlo non vuole applicare il programma di governo. In quel momento quello che era un suicidio politico da parte di Fini é diventato un alibi per una purezza che non ha mai avuto.

Berlusconi ha avuto tutto: l’appoggio degli italiani, una opposizione ridicola, una maggioranza in parlamento senza precedenti ma non é riuscito più a fare una mazza, legato, ingessato dai veti incrociati, dagli ex democristiani che erano in piena fase di auto rigenerazione da dentro e da fuori del PDL. L’ultima grande mossa sarebbe stata quella di mettersi adesso all’opposizione ma non è riuscito neanche a fare questa scelta. Proprio un Pirla.

Adesso sbrigliamo queste pratiche dei burocrati europei, facciamoci massacrare dalle tasse grazie ad un deficit che è stato generato proprio da questi impresentabili che oggi si fanno vedere in giro come delle verginelle politiche. E al popolo bue che lancia le monetine posso solo dire che Mario Monti non vi darà nessuno stipendio fisso per poter sperare, non alimenterà i vostri mutui e i vostri diritti che non esistono nelle nuove regole del mondo del lavoro che gli stessi tecnocrati europei riscriveranno.. Lacrime e sudore.. e per giunta senza figa.. 🙂

Bettino e Silvio accomunati dallo stesso destino. Monetine e fuga all’estero. Volevi essere uno statista… sei diventato un capro espiatorio.

Moratti deferito l’Inter rischia la B ma tutto tace…

Mi tocca andare a prendere le notizie sul Romanista…

«Per Preziosi e Moratti questo de ferimento determinerà una squa lifica e un’ammenda. Il Codice, però, prevede, obbligatoriamente, che l’oggetto dell’illecito accordo, ovvero il contratto di trasferimen to dei calciatori, sia da considerar si privo di effetto, dal momento della sua conclusione, anche se l’accertamento della violazione sia, ovviamente, avvenuta solo successivamente. Ritengo che l’applicazione della norma com porti, dunque, l’accertamento dell’illegittimo impiego da parte del l’Inter dei due calciatori in ogni partita dagli stessi disputata, con automatica applicazione delle re lative sanzioni, consistenti nella sottrazione di punti in classifica, con ogni conseguenza del caso in ordine ai risultati sportivi conseguiti».

Responsabilità diretta «per i comportamenti antiregolamentari posti in essere dal suo presidente Massimo Moratti». Ecco perché l’Inter potrebbe andare persino in Serie B. Potrebbe, sia chiaro. Perché un conto sono le norme del diritto sportivo e un altro la loro applicazione. L’articolo 18 del Codice di Giustizia Sportiva prevede: «Le società che si rendono responsabili della violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabile sono punibili con una o più delle seguenti sanzioni, commisurate alla natura e alla gravità dei fatti commessi». Si va da un minimo dell’ammenda al massimo previsto nelle lettere “g”, “h” e “i”. Alla “g”, viene prevista la «penalizzazione di uno o più punti in classifica; la penalizzazione sul punteggio, che si appalesi inefficace nella stagione sportiva in corso, può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente; alla “h”, «retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria; in base al principio della afflittività della sanzione, la retrocessione all’ultimo posto comporta sempre il passaggio alla categoria inferiore»; alla “i”, «esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione
agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore».
Cerchiamo di capire. Secondo la Procura Federale, Moratti ha violato l’articolo 10 comma 1. Che stabilisce che «(…) è fatto divieto, nello svolgimento di tali attività, (trasferimento, cessione di contratto o tesseramento di calciatori e tecnici), di avvalersi di soggetti non autorizzati e di avere comunque contatti con tesserati inibiti o squalificati. In questi casi gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto».
Privi di effetto. Sostanzialmente, è come se Milito e Thiago Motta non fossero mai andati all’Inter. Come se fossero rimasti al Genoa. Secondo un’interpretazione, questo determinerebbe anche una nullità retroattiva del tesseramento. Dunque, si potrebbe anche immaginare uno scenario in cui i nerazzurri si perdano a tavolino tutte le partite giocate con Milito e Motta. È fantascienza? Può darsi. La realtà è la violazione di alcune norme chiave del diritto sportivo. A luglio, davanti alla Disciplinare, sapremo quale sanzione sarà applicata al Genoa e quale all’Inter.

Considerazioni sul Milan che non c’é piú

Tutti sognano di andare a giocare nel Real Madrid.. Prima tutti sognavano di giocare nel Milan.. Eravamo noi la squadra vincente e spettacolare.. C’e’ bisogno di cominciare un nuovo ciclo.. e mi spiace per tutti i senatori vari.. non si tratta di irriconoscenza.. se fossi un inzaghi un seedorf al massimo chiederei di rimanere al minimo sindacale per restituire al Milan tutto quello che hanno ricevuto, In spagna un giocatore del Atletico di Bilbao si e’ fatto fare il contratto per un anno a gratis..

Prendano esempio…

Alla fine e’ proprio vero.. la Champions del 2007 ci ha fregati.. li bisognava rifondare.. invece.. sull’onda del successo sono stati fatti rinnovi «emozionali» ma si sa dopo la champions c’e’ l’intercontinentale.. poi la stagione dopo e’ iniziato il declino.. Kaka’ gia’ non giocava.. pensava a non farsi male.. Carletto che e’ un grande ma anche un buono.. si e’ trovato situazioni scottanti..in mano una squadra svogliata che pensava solo di andare aventi in champions.. poi arrivo l’arsenal che correva un pelo piu’ di noi e a casa.

Io sto con la societa’.. sempre.. ma adesso facciano i fatti.. eliminino la zavorra e facciano una buona base per costruire il prossimo anno un milan forte..

Attenzione a privarsi di Dinho senza avere un modulo preciso.. perche’ e’ uno che ti mette l’uomo davanti alla porta..

Secondo me.. Dzeko non vale quello che chiedono..

Ci sono in giro pochi campioni.. poi ottimi giocatori.. ma i procuratori e le squadre pensano di risolvere i problemi chiedendo 40 milioni per uno che non ha ancora vinto una mazza.. come Dzeko..

Io preferisco rivalutare Huntelaar.. per quest’anno davanti a posto cosi’.. pensiamo dietro e in mezzo

Pirlo fa fatica.. bisogna farlo giocare piu’ avanti
Gattuso e Ambro sono grandi ma datati
Flamini.. ha un ingaggio spropositato.. ma e’ uno che corre e ci mette l’anima

Quest’anno abbiamo avuto fortuna pescando Antonini e Abate..il prossimo anno dobbiamo pescare qualcuno in mezzo.. che faccia correre meno pirlo..

Drenthe io lo vedo giocare in Spagna.. e’ un medio giocatore come ce ne sono a bizzeffe in Italia

Gago e’ lento.. gia’ in Spagna.. figuriamoci in Italia dove ti mordono le caviglie ancora prima di ricevere la palla..

L’unico che avrebbe un senso e Benzema.. perche’ messo in esterno con Pato e un boa come Borriello o Huntelaar.. sarebbe un attacco da paura..

ma tutto e’ inutile se non si sistema dietro

ci vuole un centrale.. un terzino. portare avanti abate che non e’ male..

Moggiopoli: Tutte le intercettazioni Audio sulla Gazzetta.

A questo punto giuficate voi stessi.. pero dovete promettere di ascoltarle tutte e trarre un giudizio solo alla fine come penso di fare io.

Bergamo e Pairetto «Ayroldi ha alterato il referto su Totti»
24 novembre 2004. Ascolta l’audio

Cellino e Bergamo «Con il Messina vi metto in prima fascia»
12 maggio 2005. Ascolta l’audio

Cellino e Bergamo «Mandami un arbitro»
22 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Cellino e Pairetto «Sono incazzato nero»
22 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Cipollini e Bergamo «Con tante società come voi andrebbe meglio»
7 marzo 2005. Ascolta l’audio

Cipollini e Bergamo «Ho parlato con Mazzone e non c’è problema»
8 marzo 2005. Ascolta l’audio

De Santis Cerca biglietti
26 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Mazzini «Il ragazzo domani gioca»
26 maggio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «A Milano viene Ayroldi»
27 maggio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Appuntamento cena»
3 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Arrivo a Pisa alle cinque»
5 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Con Racalbuto ci ho litigato»
2 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo Fanno griglia e decidono assistenti
25 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «La partita con la Juve era stata preparata bene»
26 aprile 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Mancini si deve calmare»
14 maggio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Moratti ha un regalino da darti Voglio aiutarvi»
23 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Paparesta era preparato bene»
27 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Dove sei con la macchina?»
5 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo La telefonata chiave per la difesa di Moggi: chi ha fatto il nome di Collina?
26 novembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Questa partita la dobbiamo vincere insieme»
9 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Ti lascio le tessere e il materiale nella hall»
17 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Ti mando Gemignani e Nicoletti»
10 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Ti posso richiamare»
24 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Trefoloni sereno e disponibile»
30 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Bergamo «Walter Gagg a casa Facchetti»
15 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e De Santis «Giacinto, ti interessi di arbitri”
24 marzo 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e De Santis «Segreteria»
24 marzo 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Ghirelli «Biglietti per il Procuratore Capo»
15 marzo 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Ghirelli «Con la Scozia a Milano»
28 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Ghirelli «Il Tirreno è messo male»
28 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Ghirelli «Ne parlo anche con Galliani»
28 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Ghirelli «Politica federale»
4 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Lanese «Questi designatori saranno condizionati»
8 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Mazzei Fa la griglia con Mazzei
25 novembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Mazzei «Non vengo perché ci sono i giornalisti. Ti do una maglia»
12 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Mazzei «Passo domani a prendere i biglietti»
11 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Mazzei «Sceglili bene per domenica sera arbitri ed assistenti»
25 novembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Avete già fatto per le Coppe»
11 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Avete stabilito per le Coppe»
16 novembre 2004. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Hai messo in forma Trefoloni sono cose private»
11 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Ho bisogno di un favore»
12 aprile 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Il Potenziale»
2 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «In bocca al lupo per la partita»
17 marzo 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Lasciami due biglietti»
20 marzo 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Pairetto lascia msg in segreteria»
12 aprile 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Pairetto lascia un messaggio in segreteria»
31 marzo 2005. Ascolta l’audio

Facchetti e Pairetto «Per sabato mettiamo tutti internazionali. Griglie»
31 marzo 2005. Ascolta l’audio

Foschi e De Santis «Ci dobbiamo vedere»
14 aprile 2005. Ascolta l’audio

Foschi e De Santis «Ti faccio i complimenti»
25 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Foschi e Pairetto «Arbitri a 360 gradi. Mettimi in prima fascia»
8 marzo 2005. Ascolta l’audio

Foschi e Pairetto «Biglietti e altro»
26 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Foschi e Pairetto «Cazziatone»
6 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Foschi e Pairetto «Cazziatone sul Cesena»
2 aprile 2005. Ascolta l’audio

Foschi e Pairetto «Cazziatone sul sorteggio»
22 aprile 2005. Ascolta l’audio

Foschi e Pairetto «Fai i complimenti a Rodomonti»
22 marzo 2005. Ascolta l’audio

Foschi e Pairetto «Siamo preoccupati di De Santis»
4 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Foti e Bergamo “Le cose sono preparate al meglio”
28 novembre 2004. Ascolta l’audio

Foti e Bergamo “Ma ti metti a fregare i giocatori a Luciano?”
4 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Foti e Bergamo “Lillo, c’è stato un problema…”
11 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Foti e Bergamo Fanno la griglia
7 novembre 2004. Ascolta l’audio

Galliani e Bergamo «Bergamo cerca in sede Galliani»
16 maggio 2005. Ascolta l’audio

Galliani e Bergamo «Bergamo chiede aiuto a Galliani»
28 aprile 2005. Ascolta l’audio

Galliani e Bergamo «Il pareggio con la Juve è stato un trauma»
17 maggio 2005. Ascolta l’audio

Galliani e Mazzini “State molto bene? Non ne dubito..”
1 marzo 2005. Ascolta l’audio

Galliani e Mazzini “Al settore giovanile chi hai mandato?”
11 aprile 2005. Ascolta l’audio

Galliani e Pairetto «Faremo il tifo per Lei alla grande»
28 novembre 2004. Ascolta l’audio

Galliani e Pairetto «La segretaria lo invita in Turchia»
17 maggio 2005. Ascolta l’audio

Galliani e Pairetto «Pairetto fa i complimenti a Galliani in segreteria»
24 marzo 2005. Ascolta l’audio

Meani e De Santis «Prima del derby»
27 febbraio 2005. Ascolta l’audio

Moratti e Bergamo Moratti: “Mi farebbe piacere incontrarla”
25 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Moratti e Bergamo Gli auguri di Natale
25 dicembre 2004. Ascolta l’audio

Moratti e Bergamo “Questo ragazzo si è comportato benissimo”
10 gennaio 2005. Ascolta l’audio

Pradè e Mazzini «Puntiamo su di te»
21 maggio 2005. Ascolta l’audio

Spalletti e Bergamo «Ho messo Pisacreta e Griselli. Dai che ce la facciamo»
12 maggio 2005. Ascolta l’audio