A poco meno di 20 giorni alla celebrazione del evento vogliamo parlare dell’argomento della tavola rotonda del Data Management Summit che focalizzerà l’attenzione dei partecipanti alla visione di fornitori ed esperti di Data Governance. Il Data Management Summit 2019 si terrà il 17 settembre presso l’Università di Pavia (Italia) e il 16 ottobre presso il Politecnico di Madrid (Spagna).
Non siamo nella «trasformazione digitale», dobbiamo parlare piuttosto di «abitudine all’evoluzione digitale». Perché è un processo continuo, non qualcosa di puntuale. Un processo che necessita della Data Governance così come di altri aspetti relativi ai dati (qualità dei dati, analisi dei dati, virtualizzazione dei dati, ecc.). Ripensandoci, siamo nell’era dei Metadati. Se è vero che la Business Intelligence ha cristallizzato la strategia (passando da «cosa» fare a «come» farlo), la virtualizzazione dei dati ha reso possibile liberare i dati da collegamenti fisici; la Data Governance concentrerà i suoi sforzi sui metadati. Non importa più quanti dati possiamo trattare o come li trattiamo. Dobbiamo sapere cosa dicono questi dati e chi decide cosa fare con questi dati e come.
Questo è il fulcro della tavola rotonda http://datamanagementsummit.org che sarà facilitata in Italia da Gigi Beltrame, giornalista e tecnologo, autore del libro Digilosofia, la filosofia del digitale e in Spagna da Carlos Bachmaier DPO e Ciso della Lotteria di Stato Spagnola e membro di ISACA.
Cosa ne pensano gli esperti?
Secondo Gigi Beltrame: Cominciamo con il termine «digitale», che è uno dei più abusati, sfruttati e fraintesi dell’ultimo periodo. Digitale significa che una certa operazione viene effettuata attraverso strumenti che ragionano solo in termini di 0 e 1, l’alfabeto digitale. Il digitale da solo non cambia le procedure e il modo di fare qualcosa, ma ha un incredibile vantaggio rispetto all’analogico. Infatti, è perfettamente replicabile e facile da ricercare. La tecnologia digitale esiste da molti anni. Quello che stiamo vivendo è una fase diversa, tanto che abbiamo aggiunto la parola trasformazione. Le informazioni sono sempre state alla base del business, da quante uova sono state scambiate per ottenere una pelle che copre dal freddo in poi, abbiamo sempre cercato di misurare tutto. Ora viviamo una fase nuova: il software non solo predice, ma con l’intelligenza artificiale prescrive cosa fare e spesso lo fa autonomamente.
«Oggi l’attenzione è sui dati, ma dovremo spostarla sugli algoritmi, altrimenti affogheremo in in chaos informativo senza precedenti. La vera sfida, in un contesto in cui il dato è commoditizzato, è sul come gestirlo. Per questo parlare oggi di Data Management è fondamentale, perché vuol dire parlare di business strategy e business management»
Secondo Gartner, «Le richieste di dati sono in costante aumento all’interno delle organizzazioni. Si va dalla richiesta di un accesso ai dati più facile e flessibile, attraverso una maggiore governance dei dati, alla speranza di poter quantificare il valore dei dati e venderli. Queste diverse aspettative di dati in un panorama di dati sempre più complesso e distribuito stanno spostando l’attenzione delle organizzazioni dalla gestione dei dati alla gestione dei metadati, sperando che se i dati sono ingestibili, i metadati saranno più facili da gestire”.
«Una cosa è certa. Avere uno strumento di Governance non è un’opzione, è una naturale evoluzione in uno scenario di molteplici fonti di dati e la virtualizzazione stessa ha incoraggiato«, afferma Michele Iurillo, Fondatore del Data Management Summit, «La Data Governance ci prepara al processo di trasformazione digitale. Poiché i dati non sono più bloccati in sistemi proprietari, né in un’unica fonte di dati o data warehouse, la complessità delle organizzazioni moltiplica la quantità di informazioni e soprattutto ora i dati sono il business.
“Viviamo in un mondo in cui i dati hanno un ruolo centrale, e lo avranno sempre di più. Da una parte i sistemi IoT ne produrranno in quantità crescente, dall’altra saranno fondamentali per “addestrare” le intelligenze artificiali. Il vero problema consiste nel fatto che troppo spesso le organizzazioni, per grandi e complesse che siano, non hanno la più pallida idea di come utilizzarli e si rifugiano nel confortevole pensiero per il quale sarà la tecnologia (di volta in volta big data, Ai, e chi più ne ha più ne metta), a risolvere il problema di cosa fare con tutti questi dati. Peccato che non sia così, e lo dimostra l’altissimo numero di progetti di data management che fallisce miseramente – afferma Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute, Direttore di Tech Economy e docente di Internet e Social Media Studies in Sapienza. – L’impatto dei dati sui processi di trasformazione digitale è oggi altissimo. Sono proprio o dati ad abilitare il cambiamento dalla dimensione e del “come” fare le cose alla dimensione del “cosa” abbia senso fare, che è il vero punto di svolta della Digital Transformation. Il fatto – continua Epifani – è che oggi l’attenzione è sui dati, ma dovremo spostarla sugli algoritmi, altrimenti affogheremo in in chaos informativo senza precedenti. La vera sfida, in un contesto in cui il dato è commoditizzato, è sul come gestirlo. Per questo parlare oggi di Data Management è fondamentale, perché vuol dire parlare di business strategy e business management”
Data Management Summit a Pavia (Italia)
La prima edizione italiana ha il forte sostegno dell’Università di Pavia, storica istituzione con una sede storica e bellissima che si terrà il 17 settembre dalle 9.00 alle 17.30. Con un’agenda che verrà svelata nei prossimi giorni.
Data Management Summit a Madrid (Spagna)
Quest’anno, la seconda edizione del DMS, un evento internazionale dedicato ai professionisti della gestione dei dati, si svolgerà in Spagna il 16 ottobre presso l’Universidad Politécnica de Madrid. Il DMS è un evento chiave per CEO, CTO, CIO, CIO, business intelligence manager e data scientist che implementano, in aziende e organizzazioni, tecnologie emergenti per risolvere le sfide tecnologiche e allinearsi alle nuove opportunità di business.
Informazioni sugli eventi DMS
Le sfide della BI self-service, dell’apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale domineranno il futuro dei dati. La conferenza permetterà ai partecipanti di immergersi nelle ultime tendenze nel campo dei dati e dell’analisi, concentrandosi sulle tecnologie emergenti che offriranno le maggiori opportunità di impatto all’interno dell’organizzazione.
L’evento è gratuito ma con posti limitati e ogni domanda sarà valutata dal comitato di ammissione formato dagli organizzatori. Le selezioni saranno effettuate utilizzando il profilo LinkedIn. Per inviare la domanda di iscrizione dei partecipanti, seguire questo link
Il programma della giornata include diverse presentazioni tecniche su Data Management, Data Governance, Sicurezza, Analytics, Machine Learning e Cloud, tra gli altri.
Per iscriversi agli eventi bisogna presentare la propria candidatura al sito http://datamanagementsummit.org
Perché Pavia?
Alcuni contributi dell’Università di Pavia al progresso dell’Umanità: il giunto cardanico, il calcolo probabilistico, l’abolizione della tortura, l’inseminazione artificiale, la misura della potenza elettrica (volt), lotta alla malaria, il parto cesareo sicuro, il pneumotorace, la cura della tubercolosi, la struttura del sistema nervoso centrale, l’apparato di Golgi, la serotonina, i premi Nobel Moneta, Natta e Rubbia e molto altro ancora.
Un impegno che prosegue ancora oggi in una università innovativa, interdisciplinare e internazionale, con:
- 18 Dipartimenti (dalla medicina molecolare alla musicologia)
- 86 Corsi tra Lauree triennali, Magistrali e Magistrali a ciclo unico (di cui 9 in lingua inglese)
- 18 Dottorati
- 6 Master in inglese
- 15 Master di primo livello
- 23 Master di secondo livello
- 4 Corsi di perfezionamento/aggiornamento
- 44 Scuole di Specializzazione
- 70 Centri di ricerca
- 3 Ospedali di ricerca (San Matteo, Mondino, Maugeri)
- La sede dell’Istituto Universitario di Studi Superiori
- 25.000 Studenti nazionali e internazionali
- 20 collegi istituiti dal 1561
- 9 musei
- 30 biblioteche
- 3.000 borse di studio e fondi speciali a sostegno degli studenti di paesi in via di sviluppo
- Oltre 800 partnership internazionali
- Oltre 700 accordi di scambio Erasmus e 300 per Erasmus Tirocinio
Menzione a parte merita la Laurea Magistrale MIBE, che ha un percorso in «Digital Management» e che attira studenti da tutto il mondo (https://mibe.unipv.it/).
Il tutto a Pavia, una delle più belle città italiane, dove in un’area di circa un miglio di diametro, chi frequenta l’università può godere di straordinarie opere d’arte, di natura e sport, di tutte quelle meraviglie che caratterizzano la cultura, l’artigianato, il cibo italiano ma anche di campus, centri di ricerca all’avanguardia nella medicina, nello studio dei terremoti, nella fisica nucleare, e altri temi di frontiera. In breve un “miglio d’oro della conoscenza.”
Contatti
Michele Iurillo (michele.iurillo@synergo.es)
Gigi Beltrame (Gigi@businesscommunity.it)