C’è stato un tempo in cui abbiamo detto alle aziende che dovevano esaminare i loro dati: è nata la business intelligence. C’è stato un tempo in cui volevamo democratizzare l’uso dei dati: è nata la data-driven. Dopo un po’, ci siamo resi conto che grazie alla virtualizzazione e al cloud non era necessario spostare i dati, ed è nata la Data Virtualization. Alcune persone mi dicono che fondamentalmente non è cambiato nulla. Abbiamo una tecnologia straordinaria: cloud computing, questo ha cambiato molte cose.
Non siamo nella «trasformazione digitale», non si tratta di qualcosa che arriva e a cui bisogna adattarsi, ma é meglio parlare di «abitudine all’evoluzione digitale». Perché si tratta di un processo continuo, non di un evento isolato. Un processo che ha bisogno della Data Governance così come ha bisogno di altri aspetti legati ai dati (Data Quality, Data Analysing, Data Virtualisation, ecc.).
Siamo nell’era dei metadati. Se è vero che la Business Intelligence ha cristallizzato la strategia (passando dal «cosa» fare al «come» farlo), la Virtualizzazione dei dati ha liberato i dati dai legami fisici; la Data Governance concentrerà i suoi sforzi sui metadati. Non importa più quanti dati possiamo gestire e come li gestiamo. Dobbiamo sapere cosa ci dicono questi dati e chi decide cosa ci dicono. Senza Data Governance non c’è Data Management, questa è la visione di DAMA e io la condivido pienamente.
Mi occupo di gestione dei dati da alcuni anni e, sebbene esista un framework di riferimento importantissimo come il DmBok 2 di DAMA che utilizzo quotidianamente, ho pensato che sarebbe stato interessante sviluppare qualcosa di molto didattico per tutti coloro che si stanno avvicinando al mondo del Data Management. Potremmo dire che questo libro è una sorta di dizionario esteso per comprendere meglio questo affascinante mondo dei dati.
Ora più che mai i dati non sono un’opzione, sono il business!
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